Le Tendenze del Futuro – Arredamento da Ufficio
Intervista agli architetti Paolo e Folco Orlandini dello studio Orlandini Design per parlare di arredamento da ufficio a 360 gradi: com’è, come si prevede sarà e come è cambiato nel corso degli anni.
Quali sono le tendenze del futuro riguardo all’arredamento da ufficio?
Folco Orlandini – Di sicuro già da qualche anno stiamo andando verso un ufficio- salotto in cui lavorare risulta più comodo e, a quanto dicono le statistiche, più produttivo. Gli arredi da ufficio sono ormai orientati prevalentemente verso il soft seating, ovvero divani e poltrone attrezzati di tavolini, cablaggi e illuminazione per poter essere performanti anche dal punto di vista lavorativo e non solo per il relax. Questo se parliamo di una interpretazione dell’ufficio operativo. Nel caso di Jera, invece, siamo nell’ambito direzionale/ presidenziale, quindi la valenza simbolica e rappresentativa della scrivania risulta imprescindibile. La scrivania resta una sorta di simbolo del potere, il monumento al proprio ego; diventa monolitica nei volumi, oversize nelle dimensioni e negli spessori.
Riguardo ai materiali, invece, quali saranno quelli maggiormente utilizzati in futuro?
Folco Orlandini – Credo che andranno maggiormente i materiali più “residenziali”, ovvero quelle finiture che possano rendere più domestico l’aspetto dell’ufficio. Mai come adesso i rivestimenti tessili hanno ricoperto un ruolo così primario nella fase di selezione dei prodotti, tanto che le aziende produttrici stanno incrementando la propria offerta con finiture calde, confortevoli e sempre più performanti dal punto di vista della funzionalità e della resistenza.
Lane che sembrano prese dal mondo della moda ma che hanno incredibili proprietà dí resistenza all’usura e al fuoco, oppure dei poliesteri con effetto tridimensionale e alta fonoassorbenza o ancora fibre lavabili perfette per uso contract. Insomma cambia il “vestito” dell’ufficio, ma non le prerogative tecnico-funzionali.
L’arredamento dell’ufficio è cambiato in maniera esponenziale negli ultimi anni. Secondo la sua esperienza, come è stata vissuta questa evoluzione nella Las?
Paolo Orlandini – È chiaro che il DNA di Las rimane la scrivania, tanto quella operativa quanto quella direzionale, quindi è ovvio che l’orientamento verso il soft seating sia stato destabilizzante. Las però è riuscita a dimostrare di avere una grande apertura mentale in questo senso, tanto che due anni fa ha presentato il progetto Flags, un sistema componibile di pannellature e sedute imbottite (con aggiunta ovviamente di piani di lavoro e altri accessori) che ha rappresentato una novità assoluta nella produzione aziendale. Flags è stato un vero e proprio giro di boa, un segnale forte di come l’azienda fosse capace di reagire al difficile momento vissuto dall’ambiente ufficio… il segnale di come Las “potesse fare anche questo”.
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